Tango, commedia che può essere definita quantomeno bizzarra, è la prima opera di ampio respiro, e forse anche la più famosa, composta da Sławomir Mrozek dopo alcuni atti unici che lo hanno fatto conoscere come autore inizialmente riconducibile al teatro dell’assurdo. In realtà il poliedrico drammaturgo polacco, fra l’altro anche regista, scenografo, giornalista, fatica ad essere catturato da classificazioni univoche o semplificatorie del suo universo creativo e Tango è uno spettacolo esemplare in merito.
La comicità paradossale dell’opera nasce e si sviluppa nello scontro generazionale tra un figlio che cerca di imporre delle norme e dei valori a genitori immaturi e irresponsabili che lo hanno cresciuto nella sregolatezza
più totale. Su questo tema la genialità di Mrozek si rivela per la sua capacità di anticipare una lettura quasi profetica della nostra attualità. A mezzo secolo di distanza ci è infatti parso che analizzasse sorprendentemente l’epoca odierna, ritratta della nostra messinscena di giovani super scolarizzati fuori corso o disoccupati, costretti a convivere con genitori nostalgico-libertini e con anziani
in fase di regressione adolescenziale, in un contesto famigliare allargato addirittura all’amante tranquillamente installato in casa.
Tango
Tango, commedia che può essere definita quantomeno bizzarra, è la prima opera di ampio respiro, e forse anche la più famosa, composta da Sławomir Mrozek dopo alcuni atti unici che lo hanno fatto conoscere come autore inizialmente riconducibile al teatro dell’assurdo. In realtà il poliedrico drammaturgo polacco, fra l’altro anche regista, scenografo, giornalista, fatica ad essere catturato da classificazioni univoche o semplificatorie del suo universo creativo e Tango è uno spettacolo esemplare in merito.
La comicità paradossale dell’opera nasce e si sviluppa nello scontro generazionale tra un figlio che cerca di imporre delle norme e dei valori a genitori immaturi e irresponsabili che lo hanno cresciuto nella sregolatezza
più totale. Su questo tema la genialità di Mrozek si rivela per la sua capacità di anticipare una lettura quasi profetica della nostra attualità. A mezzo secolo di distanza ci è infatti parso che analizzasse sorprendentemente l’epoca odierna, ritratta della nostra messinscena di giovani super scolarizzati fuori corso o disoccupati, costretti a convivere con genitori nostalgico-libertini e con anziani
in fase di regressione adolescenziale, in un contesto famigliare allargato addirittura all’amante tranquillamente installato in casa.